Nei pazienti con sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSA), il sonno si caratterizza per la presenza di eventi ostruttivi nelle vie aeree superiori (faringe) della durata minima di 10 secondi, ma che spesso durano più di un minuto.
Durante ogni evento ostruttivo si verifica una caduta dell’ossigenazione nel sangue arterioso (evento spesso grave), un microrisveglio cerebrale di cui il paziente non ha memoria al risveglio, aritmia cardiaca e una crisi ipertensiva arteriosa.
La gravità della sindrome è definita dal numero totale di eventi e dalla loro durata (nei casi più gravi possono parassitare tutto il sonno).
La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSA) può interessare chiunque, a qualsiasi età, anche se risulta più frequente per 49% dei maschi e 24% delle donne di età compresa tra i 35 e i 70 anni.
I maggior fattori di rischio per l’OSA sono il sovrappeso, la circonferenza del collo superiore a 40 cm, l’obesità e l’invecchiamento.
Spesso chi soffre di questa patologia non lo sa. Il primo campanello di allarme infatti è proprio il comune russamento, detto anche roncopatia, che può
essere quindi non solo fastidioso, ma anche pericoloso per la salute.
Altri sintomi a breve termine sono:
Vanno considerati ad alto rischio di OSA i soggetti che hanno tre o più di questi sintomi.
I sintomi a lungo termine o malattie che si sviluppano nel tempo sono:
L’OSA è una patologia impegnativa e non rara, ma purtroppo oggi è molto sottodiagnosticata.
La diagnosi e la presa in carico del paziente OSA richiedono un Centro di Medicina del Sonno qualificato e relativo medico esperto, in cui le diverse opzioni terapeutiche permettono soluzioni personalizzate ed efficaci finalizzate a curare tutti i livelli di gravità della sindrome: questo consente di praticare una medicina personalizzata alle esigenze ma anche alle aspettative del paziente.
Le opzioni terapeutiche sono: